lunedì 28 febbraio 2011

La dura vita delle donne lavoratrici

Vanno in ufficio, poi una volta a casa tutto ricomincia. Le donne sgobbano parecchio, sempre, più degli uomini. Precisamente tre anni e tre mesi più dei maschi, calcolando un'intera vita lavorativa, cioè circa quarant'anni di esistenza impiegatizia quel che sia. Per specificare ancora meglio: un mese all'anno in più, un'ora e sette minuti al giorno.
Il bello è che alle ragazze tutte queste ore vengono pagate solo per metà: 4.39 retribuite, 3.51 no. Eppure scorrono pesanti le lancette a sfacchinare: piatti da lavare, spesa e manicaretti. I compagni, i fidanzati e anche i single a tutte queste familiari amenità dedicano appena un'ora e dieci minuti, sei ore e 13 finiscono in busta paga, oltre 4 ore (quasi una in più delle donne) se li possono permettere per intrattenimenti e svaghi.
Ma loro, i maschi, proprio non ci stanno: dicono che lavorano  più delle mogli e delle amiche. Riunioni, appuntamenti, scrivanie, pratiche. L'ufficio, e cioè il lavoro retribuito, loro lo ingigantiscono quando ne parlano. Nell'intima contabilità, la voce lustrare padelle non entra.
Destreggiarsi è il motto. Le donne lo sanno bene, da sempre e sempre più spesso adesso.
La vita che fugge e ci invecchia: in questa paura le donne non sono più sole.

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